LUCE e FORMA: l’importanza delle superfici per il benessere degli spazi.

La percezione umana non contempla, tranne in rarissimi casi, alcun oggetto naturale o artificiale privo di colore.

Nel progetto di architettura luce e forma costituiscono aspetti inscindibili ed imprescindibili.

Il solo colore, dovuto alla presenza della luce, può essere indagato dal punto di vista scientifico o culturale: nel primo caso sono messe in campo cognizioni misurabili, mentre nel secondo sono la storia, l’arte, le tradizioni, la nomenclatura e tutti gli ambiti del sapere che non richiedono la precisione della misura e del calcolo, ad essere coinvolti nella sua definizione.

I colori sono il modo con cui ci appaiono le superfici[1].

Di ogni oggetto, sia esso piccolo o grande, “dal cucchiaio alla città” direbbe Max Bill, si coglie solo il limite, la frontiera, la configurazione esteriore, la pelle o, per meglio dire, l’epidermide[2].

È’ la superficie colpita o meno dalla luce che risolve il rilevamento ottico della presenza del mondo materiale e di tutto ciò che lo costituisce.

Plasmare un mondo attraverso la globalità della percezione oltre alla sola astrazione visiva sarà un passo verso uno spazio umano sostenibile che si trasforma e si modella in sintonia con il nostro sentire.

Con il termine “percezione” possiamo intendere l’atto di prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali, analizzati e interpretati mediante processi intuitivi, psichici, intellettivi. [3].

Progetti di Viviana del Naja

Ogni volume, se si parla di architetture, esalta le sue superfici attraverso un gioco di rimbalzo di frequenze luminose. È noto che alcune possono essere colpite direttamente dalla luce e che questa, variando l’angolo di incidenza, produce toni diversi dello stesso colore.

La parte riflessa della luce può essere convogliata su altre superfici vicine che assumeranno un colore diverso e così via, in un gioco infinito di riflessi che definiscono i luoghi della nostra esperienza quotidiana.

Ma una superficie può tanto riflettere quanto esser rifranta dalla luce quanto generare ulteriori forme.

Tutto questo gioco Luce-Forma-Materia genera colore, quell’elemento in grado di coinvolgere contemporaneamente tutti i processi vitali, fisiologici, neurologici e psicologici risultando, così, il più efficace ed economico per creare condizioni di Benessere.

Se, dunque, oggi una parte importante dei messaggi è veicolata dai colori, le superfici diventano importanti portatrici di messaggi, generando dinamicità nell’ambiente, così che il fruitore diventi protagonista attivo e non più passivo!

Articolo scritto da Arch. Viviana Del Naja – Founder Vivizzando

 

[1] FLUSSER V., Medienkultur, Fischer, Frankfurt a.M., 1992, trad. it. La cultura dei media, Bruno Mondadori, Milano 2004, p. 3.

[2]“Il tessuto più superficiale del corpo, che, assieme al derma, forma la pelle o cute”, DEVOTO G., OLI G. C., Dizionario della lingua italiana, Le Monnier, Firenze 1971.

[3] R. Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano, 2005, p.23.