Lo spazio esterno: il giardino e le sue emozioni 

Secondo alcune indagini, il giardino è, da tempo, un elemento che la maggior parte delle persone cerca e vorrebbe avere a loro disposizione, ma… per quale motivo?  

Molti degli studi riconducono il perché ad un nostro fattore evolutivo biologico, cioè, ai tempi in cui l’uomo viveva immerso nella savana, dove costruiva e sperimentava la sua vita immerso nella natura.  

Negli anni, questo concetto di “attaccamento alla natura” si è espanso arrivando al desiderio di poterne possedere una parte. Da qui, il volere un proprio giardino o comunque averne uno a disposizione e, da parte delle istituzioni o centri privati, l’impegno e la volontà di utilizzare questo concetto per progettare spazi sempre più green e sostenibili.  

Un esempio sono gli “healing gardens”  (giardini terapeutici), ormai largamente presenti in moltissime realtà, specialmente in Italia, grazie ad architetti e paesaggisti come Andrea Mati, Giulio Senes e Marica Succi.  

Grazie a studi psicologici, inoltre, si è giunto alla certezza del benessere che il giardino genera negli individui, probabilmente soprattutto grazie alla possibilità di “controllarlo”, modificarlo e curarlo,  soddisfacendo il bisogno primario di ordine e controllo sulla natura, elemento che solitamente è al di fuori  del potere decisionale di ogni individuo.  

Sempre da un punto di vista psicologico, tra gli effetti che più apportano beneficio alla salute mentale e fisica della persona c’è l’aspetto legato al tempo. Grazie all’osservazione dei cicli di trasformazione delle piante quali nascita, crescita e sviluppo, l’individuo riesce a “ritrovare” il proprio tempo biologico che, specialmente nel mondo frenetico in cui viviamo oggi, riduce notevolmente i livelli di stress.  

Il giardino è dunque uno spazio di notevole importanza, con il grande potere di infondere benessere. Discipline come la psicologia ambientale ricercano modalità per sviluppare soluzioni sempre più vicine alla natura atte al miglioramento dello stato di salute fisica e mentale di ogni individuo.

Inoltre, grazie alla forte connessione biologica che gli individui hanno con la natura, si è potuto studiare a lungo anche l’impatto emotivo che lo spazio verde, come il giardino, genera.  

A tal proposito sono stati progettati e realizzati degli spazi chiamati “giardini emozionali”, luoghi in cui è possibile utilizzare i nostri cinque sensi e scaricare la mente da emozioni negative.

I giardini emozionali sono formati da percorsi creati appositamente attraverso forme e geometrie suggestive, che vengono rappresentate dai quattro elementi fondamentali della natura: acqua, terra, fuoco e aria.  

In Italia ne troviamo diversi esempi, come il Giardino Emozionale dei sentieri di Piume nel parco  del podere “La Gualda Vecchia” a Monteverdi Marittimo. 

Credits: https://www.lagualdavecchia.it/il-giardino-emozionale

 

Obiettivo del progetto è di dar vita ad un luogo in cui potersi perdere, tra linearità e tracciati sinuosi, in una dimensione straordinaria, senza tempo.

Una dimensione governata dalla perfetta unione carsica tra amore e armonia.

All’interno del Giardino Emozionale dei sentieri di Piume si trovano aiuole labirintiche, delimitate dalle sinuose linee dell’anfiteatro, il regno del fuoco, l’orto ornamentale che, attraverso un sentiero di felci, conduce alla piazza dell’acqua.  

Credits: https://www.lagualdavecchia.it/il-giardino-emozionale

 

Le emozioni rappresentano i sentieri che percorriamo nel corso della nostra esistenza, il motore della nostra vita e che ci conducono verso i nostri obiettivi, ponderando le varie scelte. 

La creazione di luoghi e sentieri che stimolino e suscitino emozioni aiuterà a favorire la scoperta di sé, all’interno di uno spazio che possiamo considerare “protetto”.  

La natura è da sempre in grado di suscitare forti emozioni, viverle e sperimentarle è parte sensazionale della vita di ognuno. 

 

Articolo scritto da Marta Pesaresi, pedagogista e educatrice, diplomanda al Master in Psicologia Architettonica e del Paesaggio dell’Università degli studi di Padova.