Dal co-housing all’HOMI 2023: viaggio di una imprenditrice e del Progetto “MEM”

 

Prendete nota di questi due termini un po’ difficili per tutti noi: Wohngemeinschaft  e WG, parola tedesca col suo acronimo che significano “comunità in co-housing”.

 

Ora immaginate che una giovane imprenditrice pesarese, Giorgia Donini, viva a Berlino tra il 2012 e il 2015 in uno degli ampissimi appartamenti ricavati da una ex-fabbrica trasformata in un palazzo di 5 piani. E che gli abitanti di questo palazzo, organizzati in Wohngemeinschaft, siano selezionati solo per la loro voglia di condividere spazi, abitudini, servizi, senza alcuna preclusione per provenienza, status sociale, cultura, lavoro, interessi, genere, ecc.

 

Immaginate di stare nel quartiere più “cool” di Berlino, in pieno centro di Neukölln, e che tutta la vostra vita si svolga regolata dal lavoro e dai compiti che questa comunità cosmopolita si dà e dà ad ognuno dei propri componenti attraverso riunioni e pasti consumati insieme. Una comunità in cui l’efficacia e l’intensità della comunicazione sono fondamentali.

 

Poi immaginate che tutto questo equilibrio quasi perfetto crolli da un momento all’altro per ragioni famigliari, e che siate costretti a tornare in Italia dovendovi adattare alla vita familiare “classica” senza riuscirci troppo. Perché dal co-housing scelto liberamente con persone sconosciute che si auto-regolano alla convivenza imposta con dei parenti spesso senza regole, il passo è davvero enorme.

 

Allora provate a vivere da soli, ma faticate a trovare la vostra dimensione. Così cambiate spesso casa affrontando altrettanti traslochi: 9 case diverse in 7 anni! E’ evidente che prima o poi bisogna fermarsi e chiedersi onestamente cosa stia succedendo anzitutto a voi stessi. Così affrontate un percorso psicoterapeutico che vi porta prima ad elaborare la rabbia per la perdita di una vita desiderata in un luogo nel quale vi siete sentiti pienamente realizzati; e poi ad affrontare il tema del nuovo luogo dove voler abitare.

 

Prendiamo nota allora di un altro termine inglese: “place identity”, ovvero quella sensazione che proviamo quando ci sentiamo emotivamente legati a un luogo, una casa, una via, una scuola,… Tutte e tutti noi l’abbiamo provata, no?

 

Ecco, da questa storia ricca e complessa e dalla ricerca delle proprie “place identities”, Giorgia Donini ha creato “M.E.M.”, network di professionisti come ricercatori, terapeuti, educatori e consulenti che condividono l’importanza dello spazio abitativo, lavorativo e ludico come fulcro per migliorare il benessere psicofisico delle persone che lo fruiscono.

 

 

Senza tralasciare l’aspetto più pratico e commerciale, naturalmente. MEM, infatti, mira anzitutto ad allargare e a migliorare le singole professionalità in vista di un migliore e più efficace rapporto coi propri clienti; aumentando così i propri fatturati con la soddisfazione di aver contribuito a migliorare la vita di chi si rivolge a noi per realizzare i suoi progetti.

 

MEM offre una formazione innovativa per l’Italia riunendo i migliori professionisti e docenti di tutti i settori coinvolti nella progettazione di spazi interni ed esterni a misura d’uomo e di natura. Il tutto secondo un metodo ben preciso: fare rete per allargare conoscenze e visione d’insieme delle professionalità coinvolte nella progettazione dell’abitare o del lavorare privato e pubblico.

 

Tutto questo è stato presentato sabato 28 gennaio all’HOMI di Milano, la fiera che dal 2014 è il punto di riferimento nazionale per l’home décor, la sostenibilità dell’abitare e l’artigianato del settore. Giorgia Donini, Senior Project Manager/fondatrice del progetto MEM ed Elena Dossi, MEMber e Professional Organizered, hanno esposto ad una platea ultra-qualificata la storia, il progetto e il metodo-MEM ottenendo importanti feedback dai presenti.

 

Giorgia Donini e Elena Dossi all’HOMI 2023 di Milano

 

MEM si propone infatti come hub di professionisti di diversi ambiti e discipline che ricercano e operano sulle interazioni tra gli elementi degli spazi (come la qualità dell’illuminazione, dell’insonorizzazione, la scelta e l’utilizzo di forme e colori, gli elementi naturali) e sull’interazione tra gli spazi e gli individui (come i bisogni individuali e collettivi, la percezione e le emozioni).

 

Ancor più innovative le modalità di svolgimento di questi corsi: brevi, online, rigorosamente interattivi, riconosciuti dagli Ordini Professionali per i crediti formativi, con una flessibilità assoluta nella loro scelta. Possono essere frequentati singolarmente o composti in pacchetti che possono essere costruiti ed acquistati secondo offerte a crescente convenienza.

 

MEM offre poi consulenze ad hoc attraverso i suoi e le sue MEMbers, professionisti e professioniste del settore di indiscussa caratura nazionale.

 

La rete di MEMbers si sta allargando di giorno in giorno, proponendo sempre il meglio che c’è sul mercato. A proposito: hai mai pensato di diventare tu stesso o tu stessa un o una MEMbers? Contattaci!

 

 

Per chiudere, proponiamo il “manifesto-M.E.M.”, i nostri Valori:

MEM è Collaborazione
MEM è Inclusione
MEM è Confronto e apertura
MEM è Esperienza Diretta
MEM è Presenza
MEM è Consapevolezza di Sé 

MEM è Benessere Psicofisico

MEM è Crescita Sostenibile

 

Parole come inclusione, collaborazione, apertura e confronto sono alla base del nostro progetto; siamo aperti nel collaborare con aziende e istituzioni, enti territoriali, università e istituti di ricerca per creare partnership e continuare, assieme, nel seminare consapevolezza e competenza, per creare spazi che sostengano la persona nella trasformazione in questo continuo cambiamento che si chiama Vita.